Gli intermediari autorizzati a svolgere il ruolo di Master Servicer in Italia sono sottoposti ad un apparato normativo alquanto stringente se paragonato a quello vigente in altri paesi.
Le nuove disposizioni di Banca d’Italia impongono requisiti molto rigidi in termini di gestione del rischio, capitalizzazione e compliance.
Diversamente dal Master Servicer, agli Special Servicer (a cui è delegata l’attività di gestione e recupero dei portafogli) in linea generale è richiesto l’unico requisito di possedere una licenza di pubblica sicurezza. Di conseguenza questi ultimi non sono sottoposti a requisiti di capitalizzazione minima, compliance, internal audit e reporting diretto all’autorità di vigilanza.
I Master Servicer, invece, sono sottoposti al monitoraggio di Banca d’Italia sia sotto il profilo operativo che sotto l’aspetto della solidità finanziaria e il loro processo autorizzativo non differisce da quello delle banche.