Il Fondo Salva-Casa


 

È INDISPENSABILE IN ITALIA
UN FONDO SALVA-CASA

Per i creditori e per i debitori l’attuale situazione è divenuta ormai insostenibile
Sui 120.100 immobili residenziali, con un valore medio di perizia = < a € 250.000,00,
che nel 2018 erano in esecuzione immobiliare, i creditori hanno recuperato
o recupereranno soltanto il 33%. Le famiglie debitrici perdono la casa e
restano indebitate tutta la vita. Le Leggi attualmente in vigore (e l’impostazione
culturale sottesa a queste leggi) non hanno risolto i problemi economici e sociali
già in corso che, anzi, si sono aggravati. Preso atto di questa situazione
lo scopo dell’iniziativa è attenuare l’impatto sociale delle centinaia di
migliaia di esecuzioni in corso (in questo e nei prossimi anni) sulle case
di famiglia, senza per questo penalizzare i legittimi diritti dei creditori.
Il FONDO SALVA CASA è un ammortizzatore sociale a rendimento, una tutela
molto equilibrata di tutti gli stakeholders. Riguarda principalmente (ma non
esclusivamente) i crediti ipotecari contratti a fronte di erogazione di mutui per
l’acquisto della prima casa. Si propone di creare un circolo virtuoso tra soggetto
debitore (famiglia), soggetto creditore (banca) promuovendo un veicolo di
investimento, per realizzare, con il consenso delle parti, un’operazione che garantisca
l’abitabilità della casa alla famiglia, la liquidazione del credito in sofferenza alla banca
ed una equa remunerazione del capitale investito. Là dove il soggetto creditore non
sia più una banca di riferimento perché ha già “venduto” i suoi NPL, il modello è
altrettanto replicabile. Abbiamo preparato il progetto, con l’appoggio dei migliori
tecnici sull’argomento, per condividerlo con il mondo finanziario, oggi penalizzato
dai risultati reali delle esecuzioni immobiliari.
Gli investitori potranno essere Fondazioni Bancarie, Fondazioni Private, Banche,
Casse di Previdenza, Fondi Pensione, altri investitori istituzionali. Il progetto mira
espressamente a collocare gli strumenti di investimento all’interno di un perimetro
istituzionale, che recepisce anche le indicazioni della Vigilanza.
L’obiettivo è quello di realizzare, limitando il ricorso a risorse pubbliche, una
modalità di uscita condivisa e normata tra creditore e debitore, assicurando cura
ed accompagnamento duraturo delle fragilità famigliari, innescate anche dalla crisi
finanziaria.